Il settore dell’auto licenzia per la crisi economica. Sono diverse le multinazionali che hanno avviato le procedure.
ROMA – Il settore dell’auto licenzia dopo il via libera del Governo. La crisi economica, aggravata dalla pandemia, ha portato molte multinazionali ad iniziare le procedure per chiudere lo stabilimento o diminuire il personale a disposizione.
Un quadro complessivo destinato ad aggravarsi nelle prossime settimane e per questo il ministro Giorgetti è pronto a convocare un tavolo con tutte le aziende in crisi per trovare una soluzione. L’obiettivo è sempre quello di riuscire a conservare tutti i posti di lavoro.
La crisi di Gkn
Tra le aziende in crisi anche la Gkn di Campi Bisenzio. I dipendenti sono stati licenziati via mail. Una decisione criticata molto sia dal Governo che dai sindacati.
Il ministro Giorgetti è intervenuto immediatamente e chiesto uno stop dei licenziamenti all’azienda. Il primo tavolo è già andato in scena ed entro fine luglio è previsto un secondo vertice per cercare di trovare un accordo. La multinazionale, al momento, non sembra essere intenzionata a fare un passo indietro. Il compromesso non è semplice da trovare e per questo motivo i sindacati sono pronti a scendere in campo per chiedere un comportamento diverso dalle aziende.
La chiusura della Timken
Non solo la Gkn. Anche la Timken di Villa Carcina, in provincia di Brescia, ha comunicato ai 110 dipendenti dello stabilimento lombardo la decisione di chiudere lo stabilimento comprato nel 1996. Anche questa una scelta improvvisa che ha sorpreso i lavoratori.
La multinazionale, come riportato dal Corriere della Sera, ha parlato di un “cambiamento necessario per ottimizzare le attività e riorganizzare l’assetto produttivo dell’azienda, con l’obiettivo di servire al meglio i clienti globali“. L’azienda, comunque, ha garantito di “trovare la migliore soluzione per gestire questo cambiamento“. E non si esclude un confronto con il Governo per arrivare un compromesso.